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Amburgo cosa vedere: miniguida della mia fuga ad Amburgo!

Cosa fare quando si torna dalle vacanze, si riaccende il computer, ci si rende conto di aver scattato 470 foto in soli tre giorni… e si scrive un post, ovviamente! Visto che brava blogger sono?

Per sfuggire al caldo (ebbene sì!), all’università e al lavoro che incombevano nella mia vita ho deciso di spegnere il cellulare e il computer e di immergermi nell’atmosfera biedermeier-avveniristica di Amburgo, la seconda città della Germania, che si trova ai confini del mare del Nord, affacciata sul fiume Elba.

Vi consiglio di girare per la città di Amburgo, partendo dal Rathaus, che rappresenta il centro città. La zona commerciale è costellata di bellissimi palazzi antichi in mattoni faccia a vista, tipici della tradizione e architettura tedesca, ma anche decorati con pitture delicate e intricate.

La città infatti è riuscita a salvare alcune zone dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma per la maggior parte è tutta un cantiere.

Oltre al ratahus tappe obbligate sono la chiesa di San Michele, la chiesa di San Nicola e il lago Alster, dove è davvero piacevole fare un giro in bicicletta.

Non dimenticatevi del quartiere del porto e del Dom, il luna park dalla cui ruota panoramica si può ammirare l’intera città!

Veniamo a quella che, secondo me, è l’attrattiva principale se siete architetti/designer/appassionati del settore (ma che si può apprezzare in ogni caso): Hafencity.

Hafencity è un quartiere di nuova costruzione, che ancora deve essere completamente ultimato. Si stende sulle rive dell’Elba, di fronte al porto. All’arrivo si incontra il centro informazioni e un delizioso caffè, dove tostano e macinano i chicchi al momento!

Hafencity si propone come una città nella città, che infatti aumenterà l’espansione di Amburgo del 40% e dove viene realizzato un centro universitario, un polo residenziale e una meravigliosa area di uffici, ristoranti e locali tutti dall’aspetto moderno e confortevole. Spero si capisca dalle foto, ma avevo proprio la sensazione di camminare in un render!

 

La banchina in legno che si snoda lungo un piccolo canale secondario porta verso il porto, con una piacevole vista panoramica, e soprattutto con l’ultimo edificio, ubicato sulla punta… lo riconoscete?

Si tratta della Elbphilarmonie, la nuova filarmonica della città, realizzata dallo studio di archistar svizzero Herzog & de Meuron. Il corpo è composto da una parte materica che poggia a terra, in mattoni rossi e da una struttura in vetro appoggiata su di essa. Si innalza maestosa fino ad un’altezza di 110 metri e sconfina in riccioli scomposti, che aggiungono movimento e sembrano assecondare il ritmo dell’Elba, grande e spesso tumultuoso come il mare aperto.

All’interno dell’opera si trova una grande sala principale che può contenere fino a 2100 ospiti; essa ha un soffitto alto 50 m, cosa che permette ad Amburgo di diventare una delle città ideali per gli spettacoli e la musica nel mondo.

Trovano inoltre spazio due sale minori, un hotel, un ristorante, 45 appartamenti privati e un piano totalmente libero e di pubblica fruizione che permetterà di osservare il paesaggio circostante.
I lavori hanno subito alcuni ritardi, ma per il 2017 potrete ammirarla in tutto il suo splendore!

Amburgo è una città splendida e, se ancora non si era capito, io me ne sono totalmente innamorata!
Vi lascio ancora qualche foto, nel caso non siate ancora convinti, e qualche indirizzo che io ho trovato interessante

– La Speicherstadt Kaffeerösterei, una caffetteria all’inizio di Hafencity dove tutto è delizioso e fresco!
– Tra il molo 5 e il molo 9 potete incontrare la nave Störtebeker o Förde Princess. Concedetevi una mini-crociera tra i canali, ne vale veramente la pena!
– In vacanza divertitevi al… luna park! Per gli hamburger il Dom è una vera e propria istituzione.
– Non è un indirizzo, ma un invito: prima di andare leggete “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepulveda. E’ ambientato qui.

Violetta Breda

Dopo gli studi classici si laurea in Architettura delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano e poi si trasferisce a Venezia per proseguire la sua formazione, nell’ambito conservativo, presso lo IUAV. Le piace scrivere e fare fotografie, perciò si è ritrovata qui, ad esprimere la sua grande passione, il filo conduttore della sua vita: l’architettura, il design.

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