La nuova casa di Lightspeed: da stazione abbandonata a sede di una software house
Architetti e progetti famosi

La nuova casa di Lightspeed: da stazione abbandonata a sede di una software house

La software house Lightspeed ha una nuova sede a Montreal, in Canada, opera dello studio ACDF Architecture, che ha riconvertito un’area all’interno di un edificio abbandonato della città che un tempo ospitava un albergo e una stazione ferroviaria.

L’ufficio di 2.787 metri quadrati occupa una parte del vecchio Place Viger, un albergo-stazione in mattoni rossi costruito nel 1898 in stile Neo-Château, che nel corso degli anni arrivò a diventare l’emblema delle stazioni ferroviarie canadesi.

La nuova casa di Lightspeed: da stazione abbandonata a sede di una software house

 

Lo studio ACDF è stato incaricato dalla start-up di produzione software Lightspeed di creare un ambiente in grado di mischiare il glorioso passato dell’edificio con “elementi moderni e raffinati”.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_4

Occupando un totale di tre piani, il lavoro di ACDF mantiene molti dei materiali originali usati nell’edificio vittoriano, fra cui mattoni a vista, colonne e profilati d’acciaio o travi in legno.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_15

Le novità inserite dagli architetti di ACDF sono le pulite superfici bianche su pavimenti e pareti e le grafiche molto enfatizzate e dai colori decisi, che creano una netta e chiara separazione fra antico e moderno.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_0

“Lo studio ha portato alla luce ampi spazi a due altezze, con le loro immense travi in legno che erano state coperte da lavori di ristrutturazione eseguiti negli anni ’50”, si legge in un comunicato di Lightspeed.

Gli architetti hanno anche “mantenuto i muri in mattoni squadrati che erano rimasti dopo che nei primi anni 2000 venne rimosso l’amianto dall’edificio, e non hanno toccato le monumentali travi d’acciaio tempestate di bulloni che attraversano gli spazi di lavoro”, aggiunge la compagnia nel comunicato.” Ora, un senso di leggerezza è evidente non appena il visitatore mette piede nell’ingresso” evidenzia ancora Lightspeed, sottolineando la bontà del lavoro di ACDF Architecture.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_2

Il bancone bianco della reception, ad esempio, è coperto da un’illusione ottica composta da una serie di grafiche rosse, che si allargano anche sul pavimento e si arrampicano sul muro alle spalle. Se osservata da una e una sola angolazione, però, l’apparente massa informe di strisce colorate assume la forma del logo aziendale.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_7

L’ingresso ospita inoltre tre cabine private in laminato bianco. Ognuna di esse ha il profilo di una casa e al loro interno sono tappezzate con feltro dai colori accesi. Le colorazioni degli interni sono visibili da varie angolazioni.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_8

“Ogni spazio ricorda una piccola, lucidissima casa, una strizzata d’occhio alle comodità della casa così come alla precedente, molto più piccola, sede di Lightspeed, che sorgeva in un quartiere residenziale”, sostiene l’azienda.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_6

Ombre nere ‘permanenti’ sono state pitturate sul pavimento vicino alle cabine, mentre poco lontano sono stati preparati una cucina e uno spazio di ritrovo informale, progettati in modo da ricordare la piscina che si trovava nel giardino dell’edificio che ospitava i vecchi uffici di Lightspeed.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_9

Quest’area relax è composta da banconi neri la cui colorazione riprende quella delle travi in acciaio presenti in tutto l’edificio, mentre le pareti interne dei banconi sono colorate di un blu che ricorda il fondo delle piscine per dare l’idea dell’acqua. All’interno dell’area di ritrovo un materiale epossidico è stato steso per formare il pavimento,  sono cui sono stati infine sistemati degli sgabelli in fibra di vetro.

La sistemazione di questo ambiente è stata affidata al designer d’arredamento canadese Etienne Hotte, che ha dato un’idea di “inzuppamento d’acqua” agli sgabelli.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_10

All’artista brasiliano Arlin Cristiano è stato invece affidato l’incarico di disegnare delle grafiche murali per le pareti interne ed esterne delle sale conferenze e per gli uffici chiusi.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_14

Al piano del sottotetto, lampade sistemate in cilindri neri scendono dal soffitto, mentre i condotti d’areazione sono stati pitturati di nero per confondersi con lo sfondo delle travi d’acciaio e rendere il soffitto in assi di legno la particolarità principale dell’ambiente.

Lightspeed-headquarters_Montreal_ACDF-Architecture_dezeen_936_12

Fondata nel 2005, Lightspeed sviluppa e vende software POS per la gestione dei pagamenti nei negozi di tutto il mondo. La compagnia si sta allargando rapidamente e sta già pensando di ampliare i propri uffici con un ulteriore spazio di 1.858 metri quadrati, in cui saranno inseriti anche un anfiteatro e una grossa piattaforma che ospiterà vasche idromassaggio e barbecue.

Fotografie: Adrien Williams.

Fabrizio Iuliano

Laureato in lingue straniere all'Università di Torino, lavora come traduttore. Ha anche frequentato un corso di fotografia all'Istituto Europeo di Design (IED), perché non ha mai perso di vista le sue passioni.

Potrebbe piacerti...