Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
Design di interni

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?

Per questo Salone del Mobile 2016 ho girato come una trottola: ho dovuto farlo, lista alla mano, per non perdermi le novità che mi ero assolutamente ripromessa di vedere. Sono rimasta abbastanza soddisfatta e ho voluto proporvi la mia top 5 per questa Design Week!

Doimo Cucine

Presso il loro stand ho avuto il piacere di assistere alla presentazione del libro “Il mio quaderno delle Dolomiti” illustrato da Susanna da Cortà e da colorare a casa propria. Ho apprezzato molto l’idea di relax e di tempo per sè, che tutti dobbiamo imparare a ritagliarci (io per prima)! Nello stand, le montagne delle Dolomiti sono state riprese anche nel design: l’illustrazione della catena dolomitica delle Marmarole è stata dipinta a mano sulle piastrelle che hanno fatto da sfondo “naturale” alla cucina Soho, presentata in anteprima assieme a Vogue.

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
©Gianluca Ardiani

Entrambi sono due progetti moderni e dal sapore internazionale, ma sempre e rigorosamente Made in Italy, che mi hanno davvero colpita!

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
©Gianluca Ardiani

Lago Design

Il loro motto per questo Salone del Mobile 2016 è #NeverStop e devo dire che lo hanno centrato in pieno! Lo stand mi ha fagocitata, con luci, colori e atmosfera di casa. Apprezzo sempre moltissimo quegli allestimenti che riproducono degli interni vivibili e domestici, dimostrando perfettamente quanto il design sia pratico e confortevole.

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
©Gianluca Ardiani

Zanotta

Anche questo brand non mi delude mai! Il loro storico stand quest’anno era progettato da CalviBrambilla, che ispirandosi a Villa Muggia hanno ricreato una vera e propria giungla da attraversare, interrotta qua e là da allestimenti di interni dal sapore molto geometrico e pulito.

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
©Gianluca Ardiani

Roche Bobois

Ho un debole per Roche Bobois, devo ammetterlo… e loro fanno decisamente di tutto per farsi amare. Come esporre il celebre divano Mah Jong, ideato nel 1971 da Hans Hopfer e oggi icona del brand. Il divano, rivestito da tessuti di Missoni Home, grazie alle sue forme può essere composto fino all’infinito: non è eccezionale?

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
©Gianluca Ardiani

Tra le novità in esposizione a questo Salone del Mobile 2016, mi ha colpita Odea, disponibile sia in versione divano che poltrona, di Roberto Tapinassi e Maurizio Manzoni. Anche qui il mood fresco, come in una perenne primavera, che contraddistingue il design di Roche Bobois è presente. Il ritmo degli elementi che compongono la seduta ricordano proprio la corolla di un fiore.

Salone satellite – Alessandra Meacci

Il Salone Satellite è sempre nella mia lista dei preferiti. Perchè è pieno di giovani designer e soprattutto persone che hanno fisicamente realizzato l’oggetto che espongono e trovo che questo sia meraviglioso. Una su tutte è Alessandra Meacci che ha presentato in anteprima Bolina e Slices, che portano un sapore di mare al suo arredo.

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
©Gianluca Ardiani

Bolina è un sistema di moduli divisori per ambienti, sia esterni che interni. Crea una schermatura morbida tra gli spazi e può essere utilizzato anche come scaffale porta vasi e porta libri. La sua particolarità sta nell’avere la struttura metallica e il divisorio in scotta (corda) da barca, la cui lunghezza permette di realizzare moduli di diverse dimensioni e di essere montato a casa propria.

Salone del Mobile 2016: cosa mi è piaciuto?
©Gianluca Ardiani

Slices invece è un modulo da parete che reinterpreta la classica libreria: nel modello “20.000 legues under the sea” è un branco di sardine inscritte in un modulo quadrato, in “Scilla” un tentacolo misterioso, ma c’è anche in “The jungle book”, per chi soffre il mal di mare e preferisce due foglie di Monstera Deliciosa.

Che ne pensate della mia selezione per questo Salone del Mobile 2016? Fateci sapere sui social qual era la vostra!

Violetta Breda

Dopo gli studi classici si laurea in Architettura delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano e poi si trasferisce a Venezia per proseguire la sua formazione, nell’ambito conservativo, presso lo IUAV. Le piace scrivere e fare fotografie, perciò si è ritrovata qui, ad esprimere la sua grande passione, il filo conduttore della sua vita: l’architettura, il design.

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