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Women of vision: a Torino le donne del National Geographic

A Torino, Palazzo Madama fino all’11 gennaio 2015, una mostra fotografica imperdibile che racconta il mondo con gli occhi delle donne: le immagini e le storie di grandi fotografe testimoni del nostro tempo. 11 grandi fotografe per 99 fotografie.

Non vedrete semplicemente una sequenza di fotografie ma ognuna di esse viene raccontata in dettaglio dalle stesse fotografe. Un viaggio inaspettato e coinvolgente attraverso il mondo e la società di oggi.

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“Ci sono storie, a questo mondo, che possono raccontare solo le donne. Un po’ perché ci sono società in cui è ancora radicata la separazione di genere. Un po’ perché solo gli occhi di una donna possono afferrare che cosa significhi essere sottoposti a forme tanto brutali di sopraffazione fisica e psicologica.”

Ero curiosa di vedere “Women of vision“, sia perché sapevo di trovare splendide foto sia perché il National Geographic è sempre una sicurezza. Non avrei mai immaginato di essere trascinata dentro ogni storia ed ogni fotografia in un modo così violento e appassionante.

Women of vision

“Women of vision” raccoglie le storie narrate su National Geographic da 11 formidabili fotografe che hanno dedicato la loro vita alla fotografia. Ci sono artiste che hanno lottato per la condizione femminile nella società, altre che hanno inseguito l’attimo in cui la natura e il paesaggio mostrano il meglio, altre ancora hanno come obiettivo la tutela dell’ambiente.

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99 fotografie, tra cui commoventi ritratti di culture lontane, emozionanti immagini emblematiche di fenomeni come la memoria e impressionanti scatti che immortalano disagi sociali.

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Sono stati due i temi che mi hanno particolarmente colpita e impressionata, l’uno opposto all’altro, il primo mi ha messa in difficoltà, a disagio, mi sentivo quasi in colpa per avere la fortuna di essere una donna “libera”. Sto parlando del tema delle spose bambine. Sapevo dell’esistenza di queste pratiche in diverse culture nel mondo ma vederle rappresentate e leggere i racconti di queste donne è stato qualcosa di particolarmente doloroso.

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La foto simbolo della mostra (che vedete qui sopra) è un forte messaggio di speranza.
“Too Young to Wed” racconta l’atto coraggioso di Nojoud Ali la sposa bambina che ha ispirato Stephanie Sinclair a viaggiare in Yemen.

Nujood aveva dieci anni quando fuggì dal marito violento, un uomo adulto di 30 anni. Sfidando suo padre e mettendo a repentaglio l’onore della famiglia, ha preso un taxi e si è diretta al tribunale di Sanaa per chiedere il divorzio. La battaglia legale che ne seguì è un faro di speranza per tutte le altre piccole donne, ora Nujood ha in volto la libertà, un’eroina internazionale per i diritti delle donne.

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Nujood è stata coraggiosa e giusta. Succede spesso che le spose bambine ad un certo punto arrivino a uccidere il proprio carnefice, per disperazione, per essere finalmente libere. Del mese scorso l’ennesima notizia di una 14enne nigeriana attualmente condannata a morte per aver avvelenato il marito.

diane cook women of vision

Il secondo tema appassionante riguarda invece l’architettura ed in particolare i giardini pensili fotografati da Diane Cook. Diane è una fotografa specializzata in paesaggio, il cui lavoro è in numerose collezioni tra cui il Museum of Fine Arts di Houston, il San Francisco Museum of Modern Art, il Museo delle Arti fotografiche a San Diego e il Museo di Los Angeles. Diane lavora spesso in collaborazione con il marito, Len Jenshel, con cui è sposata da 25 anni.

Diane cook women of vision
In foto l’Empire State Building – New York. Una nuova veste su questo tetto grazie allo studio di architettura Cook + Fox. Specialisti in edifici verdi, i progettisti hanno voluto un proprio spazio per far riflettere sul fatto che più tetti verdi rendono le città più vivibili.

Green Roofs, 2009 – Prima di questo incarico Diane non era mai stata su un tetto verde. Ha anche imparato che molte persone non hanno capito che cosa sono e che questi giardini inaspettati assorbono le sostanze inquinanti, mitigano il calore urbano, e forniscono un habitat alla fauna selvatica.

Diane cook women of vision
In foto la corona naturale della Chicago City Hall, ammorbisce i contorni squadrati di una cittadina famosa per l’acciaio e la pietra. Ispirato da un movimento mondiale, il sindaco Richard Daley ha reso questa città leader nei “tetti verdi”.

“C’è un momento sottile di tempo al tramonto, quando l’equilibrio delle luci della città e il cielo blu cobalto, creano una luce magica. Sapevamo anche che in quel momento, il tetto verde sarebbe apparso particolarmente rigoglioso scontrandosi con i dintorni urbani.”

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C’è ancora tempo e vi consiglio di correre a vedere questa mostra, se siete donne in particolar modo.

Le fotografe in mostra di Woman of Vision: Lynsey Addario, Jodi Cobb, Kitra Cahana, Diane Cook, Carolyn Drake, Lynn Johnson, Beverly Joubert, Erika Larsen, Stephanie Sinclair, Maggie Steber, Amy Toensing.

Manuela Olivero

Fondatrice del blog. Laurea in Design al Politecnico di Torino, Master in Tecnologia e comunicazione multimediale conseguito con il massimo dei voti. Esperienze lavorative molto diverse hanno plasmato il mio profilo poliedrico. Il web è il mio mondo, lo vivo dentro e fuori dal lavoro, mi appassiona e seguo ogni sua evoluzione per non restare mai indietro. Il design è nel cuore.

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