Essere architetto oggi

Oltre l’Architetto: KEITH PILLOW e la realtà di DAAA Haus

Può un creativo autodidatta essere protagonista del panorama architettonico internazionale? Sì, risponde al nome di Keith Pillow ed ha studi a Malta, Milano, Ragusa e India.

Non è un architetto il fondatore dello studio DAAA Haus, colui che guida le redini dello studio ha una storia di vita legata al design ed al gusto estetico, doti che lo rendono un ottimo manager creativo che si è fatto da sé sviluppando le proprie passioni.

Abbiamo intervistato Keith Pillow, fondatore visionario dello studio DAAA Haus.

1. Raccontaci come è nata la tua passione per l’architettura e gli interni, quindi il tuo lavoro con DAAA Haus

Il mio amore per il design e l’architettura risale a quando ero un ragazzino. Ho vissuto il meglio degli anni ’80, accanto ad un padre geometra/designer, e sono sempre stato circondato da riviste di design, da tavoli di design e bozze e schizzi a mano di progetti vari. Dopo la giornata in giro per cantieri, mio padre tornava la sera a casa, e disegnava.

C’è stato un tempo in cui lui si è specializzato nel progettare discoteche e negozi e ricordo tutti i suoi progetti come se fosse ieri.

Nei primi anni di adolescenza, andavo anche con lui in cantiere durante i mesi estivi. Questo forse mi ha condizionato e, più tardi, anche se ho deciso di intraprendere un’altra strada con i miei studi, mi sono ritrovato sempre e comunque a tornare nel settore immobiliare e degli interni.

Il mondo dell’immobiliare e gli studi

Ricordo che quando lavoravo come agente immobiliare part-time durante i miei studi, usavo questo talento per aiutare le persone a vedere meglio il potenziale di un immobile.

Sceglievo proprietà che a mio parere avessero del potenziale e che fossero di ispirazione, e quando le mostravo agli acquirenti, aiutavo loro a capirne il vero potenziale dando idee e soluzioni.

Posso dire che ha funzionato bene ed è servito a formare e definire chi sono oggi. Non sapendo che questo fosse il mio percorso, ho proseguito con i miei studi in marketing, management e comunicazione e più tardi nella vita ho lavorato per oltre 10 anni in un’agenzia pubblicitaria.

Durante questa esperienza, mi sono ritrovato a lavorare sempre all’interno del settore immobiliare ed ho iniziato la mia specializzazione come consulente di Real Estate & Destination Branding. Questo mi ha aperto ancora di più la mente e, lavorando con un numero di designer e architetti internazionali, ho capito che era quello che volevo fare.

Quindi 14 anni fa ho fondato la DAAA Haus. A quel punto non era ancora una cosa concreta e avevo solo l’aiuto di un’altra giovane designer con me. Poi continuando così per un paio di anni, ho incontrato tre architetti e amici italiani, ho assunto altri giovani designers e architetti appassionati come me ed ho continuato così fino ad oggi.

finetodesign-daaa-haus-architettura-design

Ho capito che il design non dovesse essere per me solo uno stile di vita, ma un vero e proprio credoidentificabile nel mio quotidiano ma anche nel mio mondo professionale. Mi sono quindi buttato, ed ho deciso di circondarmi di persone che piano piano mi hanno aiutato a costruire una bella realtà. La nostra non è solo una realtà multidisciplinare, ma anche una famiglia.

Credo che il design possa rendere il mondo un mondo migliore, suscitare emozioni agli occhi di chi lo vive.

2. Come lavora lo studio e qual è il tuo contributo nelle fasi progettuali?

Tutti e tre gli studi di Malta, Milano e Ragusa vivono di sinergie, lavorano insieme. Ogni membro del nostro studio possiede importanti skills che nell’insieme concretizzano gli alti standard anelati ma é il feeling tra noi il vero collante che trasforma un progetto in un’opera d’arte: è proprio la sinergia e la passione in quello che facciamo.

Lo studio è multidisciplinare e all’interno abbiamo grafici, interior designers, architetti, marketers e specialisti di digital media.

Molto spesso, quando iniziamo un nuovo progetto, scelgo personalmente un team di membri specifico a quel progetto. Io li aiuto principalmente durante la fase concettuale di ideazione, ma anche quando mi chiedono una mano, alcune volte per risolvere un problema sul cantiere o un dubbio durante la fase di progettazione.

In DAAA, che si tratti di un progetto architettonico, di interni, del design di un prodotto o di una collezione di mobili oppure di un progetto artistico, o del design di un marchio, cominciamo sempre con un’analisi e studio dell’utente finale, facciamo la ricerca del mercato, della cultura e l’ambiente che circonda il progetto, così da essere in grado di elaborare una narrativa emotiva.

Questa narrazione ci aiuta a stabilire una direzione progettuale in modo che diversi membri del team poi mi aiutino a mettere insieme il puzzle. Pertanto, io aiuto la mia squadra a visualizzare il risultato finale così che tutti possano lavorare in sintonia e sinergia.

Se dovessi dunque dare un titolo a quello che faccio nel gruppo, lo definirei come Art Directoro meglio Creative Director.

3. Cosa contraddistingue i progetti di DAAA Haus?

La DAAA Haus è una realtà multidisciplinare di talenti, con stili e culture diverse, ed è proprio ciò che contraddistingue i progetti di DAAA, che diventano personali e unici. Ascoltiamo prima di tutto le necessità dei nostri clienti con cui ci interfacciamo, e non imponiamo a loro uno stile, ma creiamo per loro la narrativa e l’esperienza in un modo visuale.

Credo che il fatto di non essere ufficialmente formato come architetto, mi aiuti a spingere le cose un po’ oltre, a superare un po’ i confini. Spesso metto in gioco il team affinché trovino / pensino soluzioni più creative non necessariamente ovvie.

Quindi noi proviamo a progettare senza limiti, poi valutiamo come possa essere applicata la legge: in questo modo evitiamo che la progettazione risulti banale, e cerchi di non imitare ciò che è già stato visto. Il lavoro di DAAA Haus oggi può essere definito come un design distintivo ben definito.

4. Negli ultimi due anni è cambiata l’idea di casa e dell’abitare, è cambiato qualcosa nell’approccio ai progetti?

Gli ultimi due anni di Covid ci hanno fatto vivere momenti di grande introspezione, di grande riflessione su di noi e sul mondo che ci circonda.

Tutto si è fermato, ed ha lasciato spazio a me ed ai membri dello studio di ripensare a cosa realmente fosse essenziale nelle nostre vite. E lo spazio dell’abitare ha acquisito ulteriore importanza nel nostro quotidiano, ed in quello altrui.

Siamo quindi tornati un po’ all’origine ed abbiamo capito che gli esseri umani hanno bisogno di spazi accoglienti, che devono essere fatti di cose personali e uniche, e il vero lusso non sono i brand di design e i materiali costosi, ma è il progetto in sé, ben definito e fatto su misura per chi lo vive.

Diciamo che a livello di approccio progettuale non c’è stato un grande cambiamento, in quanto siamo sempre partiti dalla “persona” durante la progettazione, ma sicuramente abbiamo capito che la casa debba essere progettata fino al millimetro, perché è proprio il dettaglio che rende un progetto valido per chi lo vive.

DAAA Haus-finetodesign-interni-design

5. Uno degli ultimi progetti che ci vuoi raccontare?

Per me è sempre complicato scegliere, in primis perché tutti i progetti di DAAA hanno avuto qualcosa di unico. In secondo luogo se scegliessi un progetto significherebbe sceglierne uno piuttosto che un altro. Quindi andrei con gli ultimi due progetti di cui abbiamo appena finito il set fotografico.

Il primo è un attico di due piani per un cliente italiano a Malta.

Si trova nel villaggio della mia città di nascita di St.Julians. Fa parte di un progetto più grande che stiamo ancora seguendo, l’ampliamento di una casa del centro storico. I due piani superiori sono al momento finiti, completi e già vissuti.

Questi due piani superiori includono un bel soggiorno ‘open plan’, una zona pranzo e una cucina con una grande piscina sul terrazzo all’ultimo piano, un’area di intrattenimento con ingresso separato. Mi piace perché è una sorta di casa sopra un’altra casa.

Il livello inferiore comprende una zona per gli ospiti, completamente attrezzata con cucina indipendente, soggiorno, bagno e camera da letto e due altre camere da notte per la famiglia.

Una camera da letto per il proprietario con cabina armadio molto grande, con un bagno spa e una seconda camera per i suoi due figli.

Quest’ultima camera è stata pensata per essere condivisa da un ragazzo e una ragazza che vivono lo stesso spazio insieme, una cosa richiesta dal nostro cliente. E’ stata progettata in modo tale che vi fosse per loro la privacy e il proprio spazio necessario man mano che poi cresceranno.

La zona del piano terra e del primo piano, su cui stiamo ancora lavorando, includerà una vera e propria palestra approvata per il fitness e un’area spa con una piscina interna riscaldata e con una macchina per nuotare contro corrente.

Il secondo piano incorporerà un vero e proprio bar di intrattenimento, un tavolo da biliardo, tavolo da poker, un grande schermo cinematografico e altre due camere da letto per gli ospiti.

Il secondo progetto di cui sono molto orgoglioso e di cui abbiamo appena scattato le foto, è una collezione di mobili che comprende una serie di cucine, armadi, mobili TV e moduli di libreria e alcune collezioni di mobili complementari per la camera da letto.

Tutta la collezione è stata progettata pensando all’utente finale, proiettando lo stile di vita e le esigenze del cliente.

DAAA haus-finetodesign-interni-furniture

6. Con lo studio DAAA Haus avete vinto numerosi premi, tra tutti il German Design Award 2020. Quanto sono importanti i premi per voi e per il nome dello studio? Oppure Com’è ricevere dei riconoscimenti importanti?

Non ho raggiunto questi traguardi da solo ma grazie ad un team di giovani promettenti professionisti provenienti da tutto il mondo.

Credono incondizionatamente in quello facciamo e che mi seguono con lealtà e passione.

Non lavoriamo per vincere dei premi, ma essi ci danno la conferma che stiamo procedendo verso la direzione giusta da seguire, e ci rendono grati di quello che abbiamo.

La nostra linea guida é credere che il nostro piccolo contributo al mondo possa riuscire a renderlo più bello. Ogni giorno é proiettato verso il miglioramento. Siamo certi che il futuro dell’interior design sia la sperimentazione, andare oltre l’ordinario, muoversi senza limiti al di là della vera visione di ciò che ci circonda.

L’energia, l’adrenalina e la determinazione che sin dall’inizio ci hanno accompagnato sono stati fondamentali. Grazie ad essi siamo riusciti ad ottenere la fiducia dei nostri primi clienti importanti e questi stessi progetti sono stati il nostro biglietto da visita al mondo.

finetodesign-german-design-award-cugo-macina

7. Il progetto a cui sei più affezionato e quello che ancora non hai realizzato.

Quello che ho a cuore non è solo un progetto che mi rappresenta nel modo giusto, ma è anche un progetto che mi ha accompagnato per ben 7 anni di vita. Il Cugó Gran Macina Grand Harbour, un boutique hotel di lusso a Malta per il quale abbiamo vinto il German Design Award nel 2020.

Avevo visto questa struttura prendere vita fin dai primi giorni, durante il periodo in cui ho svolto tutti gli studi di fattibilità necessari per gli investitori. Il risultato finale non riguarda solo il design, ma la cosa più importante è stata quella di dare nuova vita a un edificio storico, già fortemente connotato.

Lavorare con il restauro di edifici storici è stata veramente una bella esperienza. Camminare attraverso gli spazi, visualizzando il progetto prima di iniziarlo è pura magia. Ti immergi nella storia ma allo stesso tempo progetti il futuro. Un’esperienza unica. 

finetodesign-daaastudio-interior-cugo

La seconda è una domanda che mi pongo spesso e a cui penso molto. Essendo una persona di mare mi manca molto la montagna. Sogno di realizzare un’architettura montana e ho delle idee ben specifiche su questo. Mi figuro già un’architettura molto pulita, minimale e eco-sostenibile, un open-space con al centro un camino. Una parte della struttura a sbalzo che illumina grazie a una grande apertura in vetro con vista sulla valle e affaccio sopra il vuoto sottostante.

8. Nel 2021 avete organizzato una camminata/corsa tra le vie del design milanese per la raccolta dei rifiuti in plastica. Quanto è importante sensibilizzare verso il rispetto dell’ambiente? Ha avuto un buon riscontro?

Il Plogging di settembre ha avuto un buon riscontro, sì, e ne siamo stati piacevolmente colpiti. Abbiamo “osato”, organizzando un evento sostenibile per accendere l’attenzione sulla problematica dell’inquinamento ambientale, tema molto delicato e di grande importanza per noi.

Tutto il pubblico del Fuorisalone è stato chiamato a collaborare attivamente a questa camminata / corsa attraverso le vie del design, raccogliendo nel mentre tutti i rifiuti in plastica.

Un modo utile e intelligente per combinare l’esercizio fisico con la pulizia dell’ambiente, accendendo l’attenzione su questa tematica durante una delle settimane più importanti per il design internazionale. Sensibilizzare al rispetto dell’ambiente per noi è imprescindibile, fa parte del nostro credo.

9. Attico in centro o casa con giardino?

Mi piace di più l’idea di un attico in centro, con vista della città dall’alto.
La sensazione di libertà più assoluta, ma immerso tra le case e i tetti del centro storico mi dà vita.

La terrazza per me è uno spazio molto importante. E’ luogo di ispirazione, di riflessione, di isolamento dai rumori della città che allo stesso tempo sono là ad accogliermi, “sotto” e intorno a me.

Nonostante questo, non posso ovviamente vivere lontano dal mare anche se sogno spesso la montagna… Ciò di cui sono sicuro è che non sono assolutamente un “tipo da campagna”.

DAAA Haus-finetodesign-pool

Giorgia Ceccato

Architetto per scelta e Blogger per caso. Si laurea in Architettura quinquennale presso l’Università di Firenze. Ha vissuto un anno a Madrid dove ha trovato un meraviglioso mondo di architetture e design. Spirito libero, fantasiosa e viaggiatrice. Da quando è andata a NY il suo libro di riferimento è ‘The Architecture of Happiness’ di Alain de Botton. Sempre 'alla ricerca delle architetture', come la definiscono gli amici. Ha una mascotte, il suo cane Milla, dalla quale non si separa (quasi) mai!

Potrebbe piacerti...