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Fai da te

Paint Your Life: intervista a Barbara Gulienetti in alta quota (Campello Monti)

Ho incontrato Barbara Gulienetti in un assolato e fresco pomeriggio estivo a 1300 metri di altezza. Barbara è nota ai più per i numerosi programmi di interior design e riciclo fai-da-te sul canale televisivo di Real Time. Il più famoso è “Paint Your Life“, ma io apprezzo anche “Com’è fatto” ed il format per il web “Non solo cucce“, dedicato ai nostri amici pelosi.

Stavo passeggiando sul sentiero, guardando la valle sotto di me e la luce che passava tra gli alberi, quando ho notato un lagotto che correva nella mia direzione. Il primo cane di Barbara. L’altra era una bassottina dolcissima che ci ha accolto in casa.

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Nella foto a sinistra con Barbara Gulienetti in look da vacanza!

Casa Gulienetti è molto antica e le pareti esterne riportano antiche decorazioni, che ricordano la discendenza aristocratica della famiglia. Penserete a pareti colorate e righe come in Paint Your Life ma, l’interno è molto curato anche se spartano, come tutte le case di montagna. La cucina ha un bellissimo tavolo in marmo e alle pareti ci sono pentole in rame.

Barbara, parto subito con la domanda più scontata che tutti noi vogliamo sapere: qual è il tuo progetto preferito?

Il prossimo. Tutte le volte che fai un progetto ti sforzi, ci metti impegno e passione fino a che non è finito. Allora non hai più nulla da dare e passi al prossimo, che ti stimola e ti impegna nuovamente e forse ancora di più.

E il tuo materiale preferito? Con cosa ami di più lavorare?

Certamente i pennelli e i colori. È la pittura che adoro, io nasco fondamentalmente come pittrice, è quello per cui ho studiato e mi appassiona tantissimo. Ma mi piace anche usare tappezzerie e stoffe di vario tipo.
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credits: instagram @barbaragulienetti

E cosa fa Barbara quando è in vacanza?

Dipingo! Prevalentemente pareti di bianco (ride). Qui in montagna ci veniamo solo in estate e ne approfitto per mantenere le pareti pulite. Però faccio anche quadri ad olio… ultimamente sto dipingendo una capra. Oltre a dipingere ho anche due bambini. Tra l’altro sono stati battezzati qui a Campello Monti tutti e due. Francesco (16 anni) è stato il primo battesimo nella chiesa dopo più di 40 anni.

Dopotutto Barbara viene qui in vacanza sin da quando è piccola e conosce benissimo la valle e i sentierini di montagna e ci porta tutta la famiglia per festeggiare ferragosto come da tradizione delle famiglie del posto.

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Con Barbara Gulienetti e con il presidente dell’associazione Walsergemeinschaft Kampel. credit foto: Amelia Ricappi

Parlando delle vacanze e del lavoro Barbara capovolge i ruoli e ad un certo punto ho la sensazione che sia lei ad intervistarmi, quando mi chiede dei miei progetti e di questo blog. Le chiedo anche del suo lavoro e degli ostacoli che ha trovato in cantiere e in televisione sia con Paint Your Life sia con gli altri programmi, delle differenze che ha dovuto affrontare, soprattutto da donna.

In tv arrivo come donna che fa bricolage e non ho avuto discriminazioni. Anzi mi sento di dire che sono diventata una bandiera. In cantiere, soprattutto agli inizi qualche anno fa, come decoratrice ero da sola e ho percepito le difficoltà dell’essere unica.

Tutto questo ovviamente non l’ha fermata e la trovo un ottimo esempio per tante altre di noi!

A Campello Monti le case sono di antica costruzione. Si tratta di una località situata nell’alto Piemonte e completamente isolata dal resto del mondo… o quasi. In estate si raggiunge grazie alla strada carrabile, in inverno con ciaspole e sci. Si tratta della sede di un’antica colonia Walser, una popolazione di allevatori di origine svizzera che ha sviluppato nei secoli una lingua propria e delle tradizioni che vengono tramandate sino ad oggi.

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Le case sono state quasi tutte ricostruite dopo l’alluvione del 1781, che ha spazzato via la maggior parte delle abitazioni e della chiesa. Le case sopravvissute sono state oggetto di restauri e adattamenti nel corso degli anni, come villa Alice, costruita in stile neo-gotico nel 1888, in onore di una ballerina parigina che si era sposata con un’abitante del posto.

La casa è discosta dal centro abitato ed è caratterizzata da una torretta in stile fiorentino. Questa torre era la stanza per dipingere per la ballerina, in modo che avesse luce e vedesse il paesaggio. Nel caso ve lo stiate chiedendo… alla fine lei tornò a Parigi non resistendo all’isolamento forzato della valle… e il marito si suicidò lanciandosi da quella torre.

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A sinistra uno scorcio di Villa Alice da Casa Gulienetti. A destra un dettaglio di Casa Gulienetti della decorazione della facciata.

Ed infine vi lascio qualche altra foto di Campello Monti, una fiaba che diventa realtà per qualche mese all’anno.

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Violetta Breda

Dopo gli studi classici si laurea in Architettura delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano e poi si trasferisce a Venezia per proseguire la sua formazione, nell’ambito conservativo, presso lo IUAV. Le piace scrivere e fare fotografie, perciò si è ritrovata qui, ad esprimere la sua grande passione, il filo conduttore della sua vita: l’architettura, il design.

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